GOODMORNING GENOVA – SPAZI DI NARRAZIONE FUORI DAL COMUNE
COM’è NATA
Nel marzo 2020, nel pieno della pandemia e dello sconcerto generale provocato dal lockdown, a Marco Montoli, presidente della Coop. Il Ce.Sto, venne l’idea di aprire una pagina facebook che riproponesse, sia pure virtualmente, quella dimensione di comunità partecipativa che caratterizzava e caratterizza tutt’ora i Giardini Luzzati. L’obbiettivo, in qualche modo, era superare l’idea che il distanziamento fisico significasse automaticamente distanziamento sociale e moltiplicasse quindi le solitudini e le fragilità delle persone.
La creazione della pagina, rappresentò da un lato un’opportunità per misurarsi sull’irruzione del Covid e sul suo carattere di acceleratore dei processi di impoverimento e delle diseguaglianze, dall’altro un’occasione per costruire, insieme, una reazione capace di affrontare i numerosi nodi non risolti accumulati in decenni di riduzione delle protezioni sociali e sanitarie.
Quella pagina si chiamava GoodMorning Genova. Nel giro di pochi giorni aveva già 10 mila follower e accoglieva decine di interventi di artist*, intellettuali, attori e attrici, di persone che sceglievano di reagire e guardare a un “dopo” diverso, nonostante il confinamento.
L’affermazione di GMG avvenne il 25 aprile 2020, con un grande exploit: una lunga diretta di 12 ore trasmessa dalla piazza dei Giardini Luzzati, che coinvolse tutta Italia, vide la partecipazione di migliaia di spettatori e spettatrici collegat* da casa, tra persone comuni e affermat* esponenti della scena artistica.
Una iniziativa di sorprendente successo: centinaia di persone cominciarono così a seguire GoodMorning Genova.
COSA è ORA
Con la fine del lockdown e l’attenuarsi della pandemia, anche per GMG cambiarono gli scenari organizzativi e si presentò la necessità di una struttura più stabile. La pagina facebook, fortemente cresciuta nei numeri in un lasso di tempo molto breve, è diventata una testata giornalistica, con una propria redazione e una sede. Alle diverse pagine social (oltre che Facebook, Instagram, YouTube, Twitter, TikTok) è stato affiancato un sito web ufficiale.
GMG è così diventata punto di riferimento per una nuova comunicazione e informazione sul sociale, la rigenerazione urbana, l’immigrazione, la cultura. Si è in qualche modo definito un “modello GMG” di comunicazione orizzontale, fortemente dinamica, capace di dare la parola a una pluralità di esperienze territoriali, alle culture giovanili e ai movimenti dei diritti, in grado al contempo di produrre approfondimenti coinvolgendo competenze, saperi, protagonist* locali, nazionali, internazionali. Da qui deriva anche la sua dimensione di media partner per iniziative culturali di rilievo e la vittoria, con “La Repubblica” e “Il Sole 24ore”, di un importante bando europeo con il progetto “Europe Engaged” dedicato ai Fondi di Coesione in Liguria.
La velocità di esecuzione e produzione ha contraddistinto sin dall’inizio la personalità del gruppo di GMG che si è cimentato con agilità nella dimensione multimediale e plurale del mondo digitale, come richiesto a un moderno mezzo di comunicazione.
Nel frattempo, i numeri di GMG sono cresciuti e ad oggi, in estrema sintesi, questi sono i più rilevanti: più di 70.000 follower sulle diverse pagine “social”; più di 500 dirette realizzate da studio e in campo aperto tra il 2021 e e il 2023; più di 2 milioni di persone raggiunte per in occasione del Liguria Pride 2022; più di 100 puntate podcast realizzate nella stagione 2022-23; 2 giornalisti assunti con contratto approvato FNSI e una collaboratrice regolarmente contrattualizzata; 10 altre figure tecniche e con ruoli editoriali stabilmente occupate.
COSA VUOLE DIVENTARE
GMG crea reti sociali attraverso gli spazi dell’informazione e della comunicazione, in continuità con la sua prima definizione di “network di comunità” e con la raggiunta consapevolezza che nel costruire comunicazione è possibile tenere insieme soggetti sociali, esperienze territoriali e buone pratiche solidali, non solo dando voce, ma anche proponendo loro di essere parte diretta di un progetto condiviso capace di contribuire al superamento delle tante separatezze e al ridisegno collettivo di una città migliore.
C’è quindi in GMG l’idea di contribuire all’esercizio di una nuova partecipazione diffusa, positiva e responsabile.
In tal senso, si confermano al contempo l’autonomia tradizionale di GMG dalla politica, ma anche la sua non neutralità valoriale e la scelta del dialogo paritario con tutt*, in un confronto che non è astratto, bensì finalizzato alla valorizzazione del bene comune e del diritto alla città, alla ricostruzione dello spazio pubblico, al superamento delle marginalità e delle
diseguaglianze: da questi presupposti nasce il lavoro di partnership realizzato in questi mesi con realtà
associative, sportive, culturali…in un modello gestionale che ci proponiamo di ampliare nella nostra regione.
È prevedibile che GMG assuma la forma di un vero e proprio “hub di rete” che vive e cresce grazie al contributo di tant*.
Lo staff della redazione operativa di GMG; da destra:
Fabrizio Sferrazza; Giorgia Ravera; Rodrigo Brito; Giovanni Giaccone; Amina Gaia Abdelouahab; Davide Manzi; Federico Amodeo; Alaa Alshaer