NO ALLA CHIUSURA DEL CENTRO DI ACCOGLIENZA A RECCO

Come un fulmine a ciel sereno il nuovo sindaco di Recco Gandolfo ha deciso unilateralmente di chiudere la positiva esperienza di accoglienza dei rifugiati. Chiediamo che entro il 13 gennaio il sindaco riveda la sua decisione.

Lo sprar (siproimi) a Recco è attivo dal 2016 e accoglie 12 persone. Nel corso di questi anni i rifugiati ospitati si sono integrati in armonia con la città di Recco, come testimoniano le tante attività svolte insieme alla popolazione locale.

Nonostante questa esperienza sia valutata positivamente dalla maggior parte dei cittadini e dalle forze politiche, compresa una parte del centrodestra, il sindaco ha scelto di chiuderla con motivazioni infondate. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale la stessa maggioranza non è stata in grado di argomentare la decisione assunta se non ribadendo che era inserita nel programma elettorale. Tale misura era inserita in una serie di punti sul tema della sicurezza, che però nulla ha a che fare con questa esperienza di accoglienza. La decisione appare ancora più incomprensibile, considerando che il centro di accoglienza di Recco è in linea anche con le nuove regole stabilite dal decreto Salvini.

Il 13 gennaio è il termine ultimo per decidere di proseguire con l’accoglienza a Recco. Firma e chiedi al sindaco di rivedere la sua decisione entro quella data.

Chi scappa dalla guerra e ha visto riconosciuto il suo status di rifugiato ha finalmente diritto a poter crescere i suoi figli in una comunità che hanno conosciuto e imparato ad apprezzare.

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